tricologia è la branca della dermatologia che studia le malattie del cuoio capelluto e dei capelli. Oggi sta diventando sempre più raffinata per la progressiva, migliore conoscenza della fisiologia del capello e delle patologie correlate.

L’alta incidenza di malattie tricologiche ha reso necessario affinare le tecniche di indagine. Rispetto al solo esame obiettivo utilizzato sino a pochi anni fa, oggi è possibile indagare il cuoio capelluto e la struttura del capello mediante la videodermatoscopia, valutare la proporzione tra le varie fasi del ciclo del capello attraverso l’esame tricologico, approfondire la predisposizione genetica a sviluppare alcune malattie come l’alopecia androgenetica attraverso test genetici non invasivi.

L’industria farmaceutica ha dovuto adeguarsi al progressivo avanzamento delle conoscenze in tema di malattie tricologiche e offrire risposte sempre più selettive alle varie poblematiche.

Tutto ciò ci consente di curare o guarire malattie fino ad ora ignorate.

Esami tricologici mirati

Per valutare in modo approfondito i singoli casi, l’esame tricologico viene effettuato attraverso la metodica diagnostica della videodermatoscopia.

Trattamento PRP

COS'È

Il trattamento  con PRP e’ una tecnica di biostimolazione dei tessuti  realizzata mediante l’uso di un determinato tipo di cellule del sangue del paziente, le piastrine. La tecnica e’ anche conosciuta con l’acronimo ACR, che sta per Rigenerazione cellulare autologa. Trattasi della procedura cardine della moderna Medicina rigenerativa.

Le piastrine rilasciano nel tessuto ospite una serie di sostanze denominate "fattori di crescita”, in grado di indurre la stimolazione delle cellule bersaglio che, a loro volta, prolifereranno, migliorando il tessuto.

 

A COSA SERVE

Il PRP trova impego in dermatologia:

- nella biostimolazione della cute,  per il trattamento  di rughe e cicatrici (anche  in abbinamento a trattamenti laser)

- nella biostimolazione del  cuoio capelluto per la cura di molte patologie alla base della caduta dei capelli, ivi compresa la alopecia androgenetica

In particolare, a livello del  cuoio capelluto, il PRP agisce inducendo la liberazione di FGF, un fattore di crescita in grado di stimolare potentemente le cellule staminali del bulbo pilifero.

Cio’ si traduce in un rinfoltimento del capillizio ed in un sensibile miglioramento della consistenza del capello.

 

COME SI ESEGUE

Il PRP si ottiene dalla centrifugazione, in provetta dedicata sterile, del sangue prelevato dal braccio del paziente mediante un comune prelievo ematico. Non occorre una grande quantita’ di sangue: e' sufficiente quella che si preleva per un comune esame emocromocitometrico. Il materiale cosi’ ottenuto viene iniettato mediante dei piccoli pomfi sulle zone da trattare.

Non utilizzando alcun materiale estraneo a quello del paziente stesso (autologo), non vi e’  rischio di allergie. La procedura richiede circa 30 minuti dal prelievo e si esegue in un ambulatorio dermatologico /chirurgico opportunamente attrezzato.

Puo’ esitare una lieve sensazione di tensione sulla zona trattata nelle  ore immediatamente successive alla seduta, a causa della diffusione del liquido nel tessuto ma cio’ non ostacola in alcun modo la vita di relazione del paziente, che riprende completa e normale sin da subito.